Il Pajero

Lo ammetto, il mio sogno era quello di possedere una vecchia Toyota Land Cruiser, ma dopo mesi di ricerche il modello che desideravo era introvabile o ben al di sopra del mio budget (oltre 65`000 CHF per occasioni con più di 300’000 km alle spalle).
Così iniziai a guardare i Land Rover Defender, ma ancora una volta i prezzi erano fuori dalla mia portata, e in più mi spaventava la manutenzione… Possedere un Defender richiede un minimo (o molto) di conoscenze meccaniche, che io assolutamente non ho.

Dopo mesi di ricerche ero stanca e frustrata. Chiesi aiuto a persone competenti, ma tutte mi confermarono che in Svizzera certi modelli sono molto rari o molto, molto costosi. Poi un giorno, per caso, lessi un annuncio: Pajero Turbo Diesel 2800, 1998. Mmmmm interessante ….

Mi piaceva. Aveva fascino e carattere. Un cambio manuale con le marce ridotte ed era bianco proprio come sarebbe piaciuto a me. Non avevo idea se fosse una buona opzione per un viaggio overland. Contattai il gentilissimo meccanico in pensione che lo stava vendendo: “Il tempo di viaggiare con il Pajero è giunto al termine per me. Sono troppo vecchio” mi disse con gli occhi lucidi.

Il Pajero era in perfette condizioni: non un graffio, non un filo di ruggine. “Pensaci. Non lo venderò prima di avere una tua risposta” mi disse. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione. La mattina dopo telefonai al gentile signore. Il Pajero era mio. Con la promessa di tenerli aggiornati sui miei viaggi, abbracciai li adorabili ex proprietari. I loro occhi erano pieni di commozione. Per loro, separarsi dal Pajero era come chiudere un’epoca ricca di esperienze e ricordi. Per me, invece, iniziava un nuovo capitolo. Non ci potevo credere. Stavo guidando la mia prima auto. Un fuoristrada che spero mi porterà lontano.

Avevo un’idea abbastanza chiara di come volevo trasformare il mio mezzo. Ma non volevo investirci troppi soldi. Qualcosa di semplice, pratico, comodo, ma anche robusto.

Dopo aver pulito a fondo il Pajero l’ho completamente insonorizzato, isolato termicamente e ricoperto di Filz. Il legno per la struttura mi è stato gentilmente regalato (lo stavano per buttare via).

Due mesi di lavoro intenso dalla mattina fino alla sera tardi. Lunghe e piacevoli chiacchierate con i vicini incuriositi dal baccano del mio lavoro. Innumerevoli grattacapi da risolvere. Problemi. Mancanza di strumenti adeguati. Frustrazione… ma pian piano ha preso forma e sono felice (e anche un po’ orgogliosa) del risultato.

Utilizzerò il materiale da cucina che ho già usato quando viaggiavo in bicicletta. Poter portare con me una grande scorta di cibo e acqua è davvero un lusso per me. Per il resto, non ho bisogno di molto. Ho imparato a viaggiare con lo stretto necessario.

La spesa più sostanziosa è stato il portapacchi, il pannello solare + batteria che mi rendono energeticamente totalmente indipendente.

Avrei certamente potuto renderlo più attraente ed accattivante, ma per me, che ho viaggiato in bicicletta con solo quello che stava in quattro borse, possedere un fuoristrada trasformato in questo modo è più che un salto di qualità.