Mary Poppins

Nessun segno = buon segno. Sì, uno luuuungo silenzio da parte mia, ma mi sono intrattenuta 3 settimane a Buenos Aires dalla mia famiglia. Asados, empanadas, dulce de leche, choripan, churros, milanesas, facturitas … e molto AMORE. Ho passato un bellissimo momento insieme ai miei cari. Se la parte degli “arrivederci” è sempre stata difficile per me, immaginatevi quando si tratta della propria famiglia … Gracias por todo los quiero mucho!

Buenos Aires è cambiata molto rispetto a 10 anni fa. Ho l’impressione che il paese sta crescendo in fretta e si sta evolvendo bene … ma bastano pochi km dal centro città che tutto l’entusiasmo cade sotto i piedi … come si può ridurre un fiume in queste condizioni? Come può la gente vivere in questo modo? … frustrazione, rabbia, impotenza … “Non scendere dall’auto, se pensano che sei una giornalista ti menano o ti derubano” mi dice mio cugino. Forse sta esagerando un po’ ma chi lo sa? …

Sì, el argentino è un po’ esagerato a volte, molto rumoroso e un po’ volgare ma molto gentile, disponibile e simpatico … In Argentina non ci sono persone ma personaggi  che potrebbero tranquillamente ispirare qualche commedia televisiva.

Dovevo trovare una soluzione su come trasportare il micino … non semplice come sarebbe in Europa o negli USA. Trovai solo una soluzione temporanea purtroppo e la cosa mi preoccupava. “Andrà tutto bene” mi ripetevo. Vaccinazioni, passaporto, biglietto aereo ed eccoci su un volo diretto a “la fin del mundo“.  Nel carino aeroporto di Ushuaia ho spacchettato tutto e caricato la bici … devo tenere il gatto al guinzaglio? Non direi … resta sempre vicino.

Mi sentivo così pesante! Ero pesante (ho mangiato talmente tanto dai miei parenti!), la bici era pesante e anche il mio senso di responsabilità lo sentivo pesante.

Il sole era alto e splendente, aria fresca, odore di alghe marine, fruscio leggero di onde e garrito di gabbiani che volteggiavano sopra la mia testa. Un anfiteatro di montagne innevate e un gruppo di casette che mi richiamavano le case nordiche … ma quanto è bello questo posto?

A causa dei prezzi inaccessibili in città ho preferito campeggiare a 10 km dal centro. Dopo 3 settimane nella capitale i giorni passati nella foresta sono stati un toccasana. Sembrava un posto incantato: il profumo del bosco umido, lo scorrere del fiume cristallino e cavalli selvaggi.

È qui che ho deciso di dare fiducia al mio gatto. Niente guinzaglio. Pura libertà. Esplorava i dintorni, a volte non sapevo nemmeno dove fosse ma bastava chiamarlo per vederlo correre verso di me. Mi sentivo più rilassata … credo entrambi lo fossimo.

Come mi sentivo? Non saprei. Era tutto così strano. Dovrei essere in Cina! … ma mi trovo dall’altra parte del mondo … mi trovo nella fine del mondo … con un gatto. Sinceramente? Ero un po’ preoccupata. Non sarà come prima. Io non sarò libera come prima. Tutto sarà più complicato: hotel, guest house, cibo, soldi, tempi di pedalata, pipì, pupu … Sono una madre ora!

Finalmente in Tolhuin trovo una scatola (grazie Roberto sei fantastico!!) dove Dimitri è più comodo. Il primo giorno di pedalata è andato tutto liscio come l’olio. Il secondo giorno di pedalata è andato altrettanto liscio. Il terzo giorno di pedalata liscio … Ehi! Funziona! Funziona!

Durante il mio pedalare lui dorme. La sera gioca libero nei paraggi, si arrampica sugli alberi, scopre fiumi, assaggia l’acqua marina e sta ore ad osservare gli uccellini che incredibilmente si alleano tra di loro e lo attaccano facendolo scappare a zampe levate. Le notti dorme come un bambino con me nel sacco a pelo.

 

 

Le mie giornate sono cambiate. Il micino ha cambiato il mio modo di viaggiare. Ho cambiato tutto il mio piano di viaggio per un micino … un micino! Mia sorella mi ha chiesto se fossi realmente in ME. Certo non posso più fare tanti km al giorno come prima, mi devo fermare più spesso, ma va bene, non sono di fretta … L’idea è di raggiungere Colombia. Se riesco a raggiungere Peru sono altrettanto felice. Non si tratta di distanze, chilometri, tempo … come spesso dico: si tratta di intensità del viaggio.

E nella Terra del Fuoco, nella vera Patagonia, è veramente intenso. L’Asia centrale era il luogo delle persone, dei sorrisi, dei bambini, delle porte aperte, dell’ospitalità … qui si tratta di NATURA. Selvaggia, incredibile Natura.

chilometri senza incontrare nessuno. Magnifiche foreste. Guanacos, volpi e una infinità di tipi di uccelli. La pampa desolata e sì, molto vento. IL vento. È talmente forte che la meteo cambia ogni 5-10-20 minuti. In un giorno si possono avere sole, pioggia e neve … a volte tutte e tre contemporaneamente.

Sto pedalando lentamente verso nord. Sto veramente godendo dei bellissimi paesaggi e sto cercando di non impazzire a causa del vento.

Ora mi rilasso e mi gusto un po’ di vino tinto in Rio Grande nella Casa Azul de Graciela, una donna dalla personalità incredibile. Quando entrai in casa sua avevo la faccia rossa dal sole e i capelli tutti arruffati … era abbastanza chiaro che avevo passato momenti duri alla merché del vento. Graciela mi chiede: “Ti stai sentendo come Mary Poppins?” … credo proprio di sì … credo mi sentissi come Mary Poppins, o più come quella scena delle tate volanti.

Vi auguro un felice Natale e un glorioso inizio nel nuovo anno.

Un abbraccio

Stefi & Dimitri