Su di lei

stefSono originaria di Faido, un paese incastonato nella Valle Leventina, Svizzera. Sin da bambina sono sempre stata affascinata dal cielo, dalle stelle e da tutto ciò che riguarda l’universo … ne ero sicura: sarei diventata una astrofisica.
Ma la vita e circostanze personali mi hanno portata a ri-orientare lo sguardo di 180 gradi. Il mio naso non puntava più verso il cielo, ma verso il suolo  … sono diventata una geologa.
Dalle stelle ai sassi.

Anche grazie agli studi di geologia ho potuto viaggiare molto, quasi sempre da sola. Lontano da casa, dai miei cari e tutto ciò che mi era familiare, ho scoperto nuovi colori, sapori e odori (soprattutto in India). Non ne avevo mai abbastanza. I miei viaggi mi hanno portata in luoghi incredibili e mi hanno avvicinata a culture e persone meravigliose che da bambina vedevo solo nei documentari. In TV, dal solotto di casa tutto sembrava così irreale, remoto … e  improvvisamente … cabuuuuuum! Ero/sono nel documentario.

Ho anche spinto il mio corpo fino all’estremo solo per immergermi nella natura e nella vita delle persone, per vedere la luce che brilla nei loro occhi (sì, proprio quella luce),  per sentire quella scintilla di energia che divampa quando si crea una connessione nonostante le barriere linguistiche. Molte risate e lacrime sono state versate. Nel corso degli anni ho capito che viaggiare faceva parte di me.

Nonostante un dottorato in mano, un lavoro sicuro, una vita confortevole in un paese estremamente stabile, dentro di me la razionalità era in conflitto con lo spirito: io non stavo bene. Nessuno mi avrebbe salvata da quel buco nero. Solo io potevo fare qualcosa per me stessa. Così ho lasciato il mio lavoro, il mio appartamento, ho venduto le mie cose e sono partita con i miei gatti. Un salto nel buio che finora mi ha dregalato molta serenità.

Stefania

Penan

Io e Pohn da qualche parte nella giungla di Sarawak (Malesia)