Presto la mattina, piena di gratitudine verso Pachamama (Madre Terra) lasciai El Chalten. Mi stavo dirigendo verso un’avventura che molti ciclisti prima di me hanno vissuto: l’attraversata della frontiera tra Lago del Desierto (Argentina) e Lago O’Higgins (Cile).
Tempo magnifico, ventoso come al solito … “Adoro il vento! Preferisco il vento alla pioggia … lo vuoi un ‘sanwdichito de milanesa’?” Fiona, la giovane e carismatica marinaia stava facendo esercizi ginnici mentre attendavamo l’arrivo della barca per attraversare il Lago del Desierto. I suoi capelli tinti di rosa ormai sbiaditi sventolavano al vento.
Quando la barca arrivò il comandante fu molto chiaro:”Oggi non attraversiamo il lago … il vento è troppo forte”. Fiona mi dice che è forse la seconda volta in moltissimi anni che non possono navigare … sì, fortunella! Ma credo che ogni cosa abbia un senso … o almeno spero.
Piovve quella notte. Il giorno dopo mi svegliai in un lago … molta acqua nella mia tenda e ancora oggi non so come mai. Tenda completamente bagnata, materassino bagnato, sacco a pelo umido, le mie scarpe si sono inzuppate in pochi minuti … che freddo!
La vista magnifica era dietro la coltre nuvolosa. Alle 12:00 eravamo dall’altra parte del lago, nell’ufficio di frontiera argentina. “Signore, sono completamente bagnata e fa molto freddo, potrei stare per un po’ in un posto asciutto per riscaldarmi?”. “Certo, la fuori, sotto quel tetto” mi dice il gendarme molto serio.
Era una sorta di capanno aperto per una barca … freddo, ventoso, ma almeno asciutto. Speravo che forse mi permettesse di stare un attimo all’interno della gendarmeria dove vi è una saletta di attesa … ma no … ancora una volta ero un po’ delusa “dell’umanità” dimostrata da queste parti. Alle 15:00 il sole splendeva di nuovo per fortuna. Meglio partire, il sentiero è duro.
6 km per raggiungere la linea che separa i due paesi; 22 km per raggiungere il posto doganale cileno. 6 km. Ho percorso 6 km in 5 ore. Estenuanti 5 ore.
Togli il bagaglio, spingi per qualche centinaio di metri, ritorna a recuperare il bagaglio e ripeti. Inoltre alcuni fiumiciattoli da attraversare e una zona molto fangosa.
Mi avevano detto che in questa zona è facile incontrare molti ciclisti e quindi aiutarsi a vicenda per attraversare questo tratto difficile … NESSUNO in vista, solo alcuni con il sacco in spalla.
L’ho fatto. Da sola. Con il gatto. Dopo i 6 km mi aspettavano altri 16 km per raggiungere il posto di controllo. Alle 22:00 busso al posto dei carabinieri: “Finalmente la ragazza con il gatto!“. Mi stavano aspettando, alcuni mochilleros (backpackers) gli avevano detto di avermi vista. Erano veramente divertiti e incuriositi di come trasporto Dimitri: “È la prima volta nella storia del Cile che qualcuno attraversa questo punto con un gatto“.
“Abbiamo una brutta notizia: non ci sono barche per Villa O’Higgins per i prossimi 4 giorni, ma non ti preoccupare, puoi stare nel campeggio che si trova qui sopra a 1 km di distanza”… Fuori era buio pesto. Noooooo ancora 1 km! Ero esausta … e ancora una volta i cileni si sono dimostrati più compassionevoli: “Abbiamo una casa vuota, puoi restare la fino alla partenza della barca se ti va”. Alleluya!!
Molti di voi, come molti che stavano in quel campeggio, penseranno: “Eheheh, certo sei una donna! Di sicuro invitano solo le donne li!”. A queste persone rispondo semplicemente: SÌ, e allora???
Come donna devo sempre fare attenzione come mi comporto o cosa dico per evitare indesiderati malintesi, sento ogni tipo di “apprezzamento” o insulto disgustoso, a 46 °C ho dovuto coprire la mia testa, le mie braccia e le mie gambe, in certi mezzi di trasporto pubblici ho dovuto sedermi nella parte posteriore, ho dovuto fare la fila in “file speciali”, devo controllare due volte (o anche di più) dove piazzo la tenda per passare la notte in pace, e, e, e … Quindi, se qualcuno mi offre gentilmente una mano, io accetto. Ci sono problemi con questo?? … no, non sono una femminista.
Avevo cibo a sufficienza per passare le 4 notti, ma quando queste sono diventate 5 a causa delle cattive condizioni del vento, ero (ERAVAMO) un po’ nei guai. Io e altri del campeggio andavamo nella foresta a cercare bacche, alcuni hanno scambiato la propria tenda con della carne (si il proprietario di quel camping è una persona orribile) … sembrava di essere in uno di quei reality show tipo “sopravvissuti” o roba simile …
Ero fortunata. Avevo il mio spazio, la mia tranquillità e la mia pace. Nonostante l’inconveniente del cibo io e Dimitri abbiamo avuto dei giorni davvero rilassanti.
Dopo 6 giorni di attesa, finalmente ci imbarcammo nella barca a 16 posti … versi ultra-tombali … il micino stava malissimo. Come dargli torto? La barchetta si muoveva come non avevo mai sperimentato prima. Sembrava di essere in mezzo l’Atlantico nel mezzo di una tempesta … ma il sole splendeva e ci trovavamo in un lago!
Il vento non era fortissimo, ma le onde erano alte. 3 interminabili ore di navigazione e finalmente arrivammo a Villa O’Higgins, dove ufficialmente inizia (o finisce) la famosa Caretera Austral.
Li ho incontrato molti … molti molti ciclisti. “Finalmente ti incontriamo!!! Abbiamo sentito molto parlare di te! Sei famosa, lo sai?” … Cosa?? … “Sì, siamo anche venuti a cercarti nel campeggio in El Calafate, ma non ti abbiamo trovata! Prima tenda sulla sinistra giusto? … “Aaaah eccoti!! Che storia! Carla vieni! Lei è qui! Tre ragazzi svizzeri ci hanno parlato di te!” … “A noi sono stati la coppia australiana” … 3 ragazzi svizzeri? coppia australiana? Io no li conosco … “Davvero? Beh, loro conoscono te! … sei conosciuta come la CATWOMAN (la donna gatto)” … COSA???? Mi state prendendo in giro???
La C a t w o m a n … ve lo immaginate? … Io no.
La Catwoman è in giro sulla Caretera Austral … MA, se io sono Catwoman … dove diavolo è Batman?
Un abbraccio
Catwoman & Dimitri-Robin