Lezioni imparate

Sono passati 44 giorni da quando sono ripartita. Non è stato un buon inizio. Mentre mi trovavo in Bosnia per qualche giorno con gli amici, Cecilia era scappata in Svizzera. Due settimane di ricerche disperate. Avevo perso le speranze. Ma noon potevo più aspettare, dovevo partire. Ero molto triste. Avevo il cuore in frantumi.

Raggiunta la prima tappa a casa di mia sorella a Basilea, mi ammalo. La partenza era rimandata, di nuovo! Poi una mattina un messaggio su whatsapp: questa micina è sua? (con foto allegata) Cecilia! Non potevo crederci. Sono così grata alla meravigliosa Manuela.

Il legame con Cecilia è stato rafforzato da questa esperienza. Ovviamente ero preoccupata che potesse scappare di nuovo, quindi le misi pettorina e guinzaglio …. ma era uno stress: per me, per lei. Si incastrava ovunque … non era il tipo di vita che volevo darele … insomma è un gatto!

L’esperienza con Dimitri mi ha insegnato: Fiducia. Devi dare loro fiducia. Così ho fatto anche con Cecilia. Una panacea! Spariva per ore durante il giorno o la notte, ma ritornava sempre. Quando si spaventa, corre dritta dritta nel Pajero. È bravissima e mi porta un sacco di topolini sventrati. Quando la chiamo, non sempre arriva, ma so che è in giro e che prima o poi tornerà. Credo che anche Cecilia abbia imparato la sua lezione.

Bergen, Bavaria Germania

Sarò estremamente sincera: un viaggio in Europa non mi ha mai interessato. Ho già pedalato da Amsterdam a Faido e non è stato sicuramente la tratta più memorabile del mio viaggio. Non fraintendetemi: ci sono posti bellissimi, villaggi incantevoli, molta storia, architettura incredibile, paesaggi magnifici … ma non c’è la MAGIA … e anche i miei post l’hanno persa… la MAGIA.

Adrspach, Repubblica Ceca

A parte il fatto che tutto è molto anonimo e c’è pochissimo contatto sociale, ma non si può fare nulla: proprietà privata ovunque, zone sovrapopolate, divieto di accesso ovunque, divieto di campeggio, divieto di balneazione, ingressi a pagamento … Mi viene l’ansia. Tutto ciò è veramente comprensibile: l’Europa trabocca di persone ed è giusto proteggere i pochi luoghi ancora un po’ selvaggi … ma è stancante.

Bozanov, Repubblica Ceca

Trovare un posto dove passare la notte senza infrangere mille divieti è stato difficile (l’ho comunque fatto qualche volta, mea culpa). Sicuramente sono stata lontana da antenne e tralicci elettrici … sì, perché ho dimenticato di raccontarvi la mia esperienza “televisiva” in Serbia: avevo trovato un posto incantevole con una vista fantastica. Era vicino a un traliccio dell’elettricità, ma non mi dava fastidio. Appena scesa dall’auto ho fatto la pipì più lunga del mondo. La perfetta “pipì con vista”. Ricordo di aver emesso un “aaaaahhh” per il piacevole senso di liberazione e di aver poi fatto una mini danza di gioia … sì, cose che si fanno nella propria sfera privata.

Bozanov, Repubblica Ceca

Dopo 30 minuti, ero bella comoda nel mio Pajero, sento bussare e qualcuno apre la porta (che di solito chiudo prima di dormire)! Erano 4 giovani uomini. Furiosa (e anche un po’ spaventata), chiedo come si fossero permessi di aprire la porta!!! “Scusa, scusa! Siamo militari. Sei in una zona militare, ti abbiamo vista nella telecamera” indicando il pilone. Continuarono a parlare, ma l’unica cosa che riecheggiava nella mia testa era “t i a b b i a m o v i s t a n e l l a t e l e c a m e r a”… Ci guardammo negli occhi, io seria e loro che cercavano di trattenere le risate. “Sei davvero la benvenuta! (sorriso) ma non puoi restare qui”… niente, non riuscivo proprio a togliermi dalla testa l’immagine di questi 4 giovani davanti allo schermo che si facevano quattro risate davanti al mio pallido sedere che danzava.

Casa tipica della Svizzera Sassone (Repubblica Ceca). Le tazze capovolte hanno a che fare con la leggenda di uno spirito che vive nelle acque (o qualcosa del genere).
Castello di Trosky, Repubblica Ceca

Navigo con mappe che mi mostrano tutte le zone militari, ma questa proprio non c’era. Naturalmente mi scusai. Loro furono molto comprensivi e gentili. Mi indicarono un luogo dove poter passare la notte in sicurezza. Lezione imparata.

Regione del Tatra, Slovacchia … sfortunatamente l’unica giorata soleggiata.

In Germania mi fermai in un parcheggio vicino ad una foresta. Non era molto pulito perché turisti o giovani del posto spesso lasciano rifiuti in giro … Non ne ero entusiasta, ma andava bene per una notte. Quella notte ebbi l’impressione di avere formiche ovunque. Non dormii bene. Al mattino avevo gambe e braccia piene di puntini rossi. Un’invasione di pulci! Ho setacciato coperte, vestiti, materasso e gatti. Nessuna pietà. Temevo che ci fossero delle uova. Fortunatamente le avevo debellate. Mai più in un posto sporco. Lezione imparata.

Zamek Ogrodzieniec, Polonia

Per fortuna ho anche incontrato persone adorabili con le quali sono entrata subito in sintonia. Avremmo potuto parlare per ore. Anche loro turisti. I pochissimi che ho incontrato finora. Konni e Wolfgang che mi hanno fatto una bellissima sorpresa venendomi a trovare in un campeggio; Renate e Fred che mi hanno portato un pezzo di torta dal loro giro “in centro”.

Cristo che crolla ai piedi della croce … È la prima volta che vedo Cristo rappresentato in questo modo. È abbastanza comune in Polonia.
Okienniku Wielkim, il Martinsloch (famoso in Svizzera) polacco. Riuscite a scorgere il Pajero?

Ho trascorso una settimana da Lisbeth (la strega bianca) e Rob. Sono olandesi e gestiscono un bel campeggio – B&B nella Repubblica Ceca. Lisbeth conosce le proprietà delle piante selvatiche e delle erbe: “In inverno se non sai cosa fare vieni qui”, mi disse. “Ok Lisbeth, ma insegnami ciò ce sai sulle piante”. Mi ha riempito di regali. Una donna con una bella energia e uno spirito da invidiare.

Zamek Bobolice, Polonia … potrei mostrarvi tanti altri castelli!

Dalla Germania alla Lettonia c’erano turisti, e anche molti, ma erano turisti locali. Come nei Balcani, anche qui le famiglie trascorrono i fine settimana nella natura: i campeggi si riempivano, i sentieri venivano invasi da biciclette e camminatori, barbecue, gite in canoa … gente ovunque. Mi piace come la gente gode del proprio Paese.

Casa tipica nella regione polacca al confine con la Bielorussia
“On the road” in Lituania … estensioni verdi attraversate da fiumi e laghi.

Nella Repubblica Ceca direi che sono i più “professionisti”: abbigliamento sportivo rigorosamente fosforescente, calze sportive tirate fino alle ginocchia, giacche outdoor all’ultimo grido, fascia sulla testa. Sembravano usciti da una rivista di abbigliamento sportivo. In Repubblica Ceca ho trovato anche i campeggi più belli immersi nella natura.

Raudones Pilis, Lituania


Ma zero contatti. Le persone erano interessate ai miei gatti. Fotografavano Dimitri o la gattaiola installata sul Pajero, ma nessun interesse di parlare con me. Forse perché quasi nessuno sa inglese (o altre lingue).

Palūse, Lituania

Sto trascorrendo moltissimo tempo immersa nella natura. Ora mi rendo conto di quanto mi mancasse. Il cinguettio degli uccelli, il gracidare delle rane, il ronzio delle mosche, il fruscio delle foglie al vento … è così pacifico, rigenerante. Mi dirigo lentamente verso nord, attraversando campi, foreste, laghi e fiumi.

Da qualche parte in Lituania

Le giornate scorrono lentamente. Il sole rimane alto fino alle 22.30 e il buio non arriva mai. Non so come proseguirà questo viaggio, ma devo stare attenta a non arrivare in Lapponia durante il periodo dei vampiri nordici: le zanzare (che già ora sono piuttosto fastidiose). Lezione imparata in un’estate canadese: nuvole di zanzare che ti entrano nelle orecchie, nel naso, negli occhi, nella bocca mentre mangi o parli … un incubo.

Regione di Kraslava, Lattonia

Ma sapete qual è la lezione più importante che ho imparato? Seguire il mio istinto. La pancia. Quella vocina interiore che tutti abbiamo, ma che spesso non ascoltiamo perché crediamo che la razionalità sia più logica dell’intuizione. Quando si viaggia da soli si è un po’ vulnerabili in certe situazioni. Si accende una spia. Non si tratta di ansia, paura o timore, ma semplicemente di allerta e la vocina dentro di noi si fa sempre più forte. Credo che sia un normale istinto di sopravvivenza di cui non abbiamo bisogno nelle nostre comode e sicure case.

Palūse, Lituania

Io quella vocina ho imparato ad ascoltarla. Seguo cosa mi dice la pancia, sempre. Forse questo viaggio non lo sento molto “mio”, ma sono certa della decisione che ho preso un anno fa: rinunciare a tutto. E voi? Seguite l’istinto o la razionalità?

Un abbraccio

Stefi, Dimitri, Cecilia