L’inverno era alle porte e il tempo stava scadendo. Fu nella provincia di Cordoba che decisi di raggiungere in bicicletta la casa dei miei genitori a Faido partendo da una città in Europa … spontaneamente comprai un biglietto per Amsterdam, Paesi Bassi.
La mia famiglia e miei amici seppero del mio nuovo piano solo quando mandai loro, attraverso il mio trasmettitore satellitare, la mia posizione GPS non appena atterrata nel vecchio continente … mi piacciono questi colpi di scena.
Solo Anneloes e Adrian knew sapevo del mio arrivo in Olanda. Conobbi la simpatica coppia in Ushuaia (e ci incontrammo di nuovo a Cochrane). Loro pedalavano verso Santiago de Cile e fecero pure una crociera di 3 settimane nell’Antartide … ero così gelosa!!! 🙂
Arrivai in serata esausta … fu un sollievo vedere facce amiche dopo un volo da incubo. Mentre Anneloes si prendeva cura di me, Adrian mi preparava la bicicletta. Grazie amici miei!
Quando cominciai questo viaggio avevo escluso categoricamente l’Europa …forse perché un anno fa avevo altri interessi. Volevo cominciare da una regione diversa da casa mia, volevo allontanarmi da tutto ciò che mi era famigliare. Per questo decisi di partire dalla Georgia. Ma ora, dopo 13 mesi di viaggio, mi sembrava interessante concludere il viaggio in questo modo e sperimentare come avrei visto la “mia” realtà.
Devo ammettere che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa … si sa: al momento in Europa si sta vivendo una crisi sociale, ma nonostante ciò ho generalmente avuto delle esperienze positive. L’Olanda è molto bella, molto verde, molto pulita e … molto piatta.
Le piste ciclabili sono fantastiche. Si possono percorrere km e km immersi nella natura o lungo un’autostrada, ma non mi è mai successo di ritrovarmi nl mezzo di una strada trafficata.
Le persone sono molte gentili e pronti ad aiutare. Come la deliziosa Marja. Mi chiese se avessi bisogno di aiuto e, se lo avessi voluto, mi avrebbe accompagnata per un tratto di strada: “Certo, sarebbe un piacere!”. Mi spiegava l’architettura, mi raccontava della storia, degli usi e costumi degli olandesi … pedalammo ca. 20 km insieme.
Preparazione zero (come al solito) … non avendo internet non mi era possibile scaricare le mappe che mi servivano per la navigazione. Marja mi salvò. Grazie alle sue mappe (cartacee) potei fare uno schizzo del percorso da intraprendere … funzionò e anche piuttosto bene. In questo modo attraversi i Paesi Bassi. Grazie cara Marja!
Sebbene non vi siano più frontiere da attraversare, fu abbastanza evidente quando entrai in Belgio. Tutto era un pochino più trascurato, i giardini non erano perfetti e fioriti come quelli olandesi e l’attenzione all’estetica (architettonica e anche personale) era minore … in poche parole, mi sembrava che i belgi sono meno complicati e più “alla mano”.
Per la seconda volta in questo viaggio tentai l’ospitalità di un warmshower (comunità che aiuta cicloturisti). Finì in una piccola fattoria di capre a Borlon. Geraldine e la sua famiglia sono fantastici e mi sono divertita a casa loro.
La capra mi sta facendo l’occhiolino?? Aaah noooo, è per ciò che sta dietro di me!
Gaston e il piccolo cavallo (sì, è un cavallo) … Ehi ragazzi un po’ di privacy per favore …
Geraldine si occupa di circa 30 capre, le munge e produce dei deliziosi formaggi. La famiglia ha uno stile di vita molto semplice, sano e producono praticamente tutto ciò di cui hanno bisogno … anche della buona birra.
Ho veramente goduto delle pacifiche, belle, rilassanti pedalate … avevo l’impressione di essere in vacanza!
Anche il Lussemburgo e la Francia furono delle sorprese piacevoli. In Francia, nel bellissimo campeggio La Croix du Bois Sacker, i proprietari mi offrirono le due notti che trascorsi li: “Anche noi vogliamo dare un piccolo contribuito per il tuo magnifico viaggio!” … una famiglia adorabile e dal cuore grande. MERCI beaucoup.
Notavo che al mio passaggio la gente sghignazzava, molto probabilmente per i miei vestiti sgualciti e scoloriti, le scarpe che avevano visto tempi migliori e la bici carica di borse ricoperte di polvere e toppe … beh, certo! In mezzo a tanta eleganza e attenzione per l’aspetto fisico, non passavo di certo inosservata. Non mi importava … come avrebbe potuto? Stavo intraprendendo qualche cosa che un anno prima mi sembrava irraggiungibile!
Raggiunsi l’Alsazia … ero vicinissima a Basilea, dove vive mia sorella con la famiglia … difficile spiegare l’eccitazione e la felicità al solo pensiero di riabbracciare i miei cari … credo che fosse l’adrenalina a farmi praticamente volare sulla mia bici.
E la star di questo viaggio? Credo che abbia trascorso un per periodo: tanto sole, caldo, topolini da masticare (sì, è un assassino) e lunghe dormite nell’erba fresca … credete stesse soffrendo?
Definirei la tratta europea come una pedalata domenicale: bella, facile, piacevole e rilassante. Grazie Europa, è stato un piacere … ehi ma aspetta un momento … sì, manca qualche cosa: la mia patria! Vi parlerò del tragitto in Svizzera nel prossimo post.
Un abbraccio
Catwoman, Dimitri l’assassino e alcuni topini masticati