Dopo il Pamir e l’ avventurosa esperienza sul campo base del Picco Lenin avevo proprio bisogno di riposo e di cibo sostanzioso … mi sentivo le costole e nella mia calzamaglia scura sembravo un ragno.
È in Sary Mogol che ho deciso di fermarmi un paio di giorni. Non potevo aspettare un minuto di più e mi sono infilata nel primo ristorante del villaggio.
Sono entrata in cucina per chiedere alla proprietaria se era possibile mangiare qualche cosa. Lo sapevo. Lo sapevo benissimo del rischio che stavo correndo. La cucina era in condizioni disastrose, ma credetemi quando vi dico che in quel momento non me ne importava proprio nulla. Assaggiato il primo boccone di questi:
nella mia bocca è avvenuto questo:Una festa per le mie papille gustative, una esplosione di sapori! Delizioso …
… una delle peggiori diarrea che io abbia mai avuto.
Avevo bisogno di una farmacia, una stanza con bagno privato e del cibo “pulito” … Dovevo raggiungere Osh. Perché non ho preso un taxi? Per il semplice fatto che mi era assolutamente impossibile starmene comodomente seduta per diverse ore. In bicicletta potevo fermarmi quando e dove volevo in caso di emergenza … ogni 10 km c’era un’emergenza.
Ero letteralmente sdraiata sulla mia bicicletta con dei crampi terribili. Mi bastava muovere un singolo muscolo che mi sarei riempita i pantaloni … N o n m u o v e r t i ! … La donna NON è mobile avrebbe cantato Pavarotti. Vi avevo detto che la strada verso Osh è stata indimenticabile! Eh sì, il cicloturismo è anche questo.
Nonostante l’inconveniente cercavo di godermi i bellissimi paesaggi, la natura selvaggia, le praterie circondate da montagne colorate, cavalli, mucche, pecore ovunque e la deliziosa ospitalità dei kirghisi, che mi hanno sempre trattata come una regina.
Finalmente in Osh avevo recuperato forze e peso! Ero una habitué al magazine e al ristorante vicino all’ hotel. Grazie a me quest’anno per le vacanze di Natale andranno alle Barbados.
Ero pronta a rimontare in sella quando … TRACK! Ho stortato Elvis, la mia caviglia, sul monte Sulayman mentre ammiravo la vista della città. Perché Elvis? Perché io so fare questo:
https://www.youtube.com/watch?v=gcZzxRcKniE
Non avevo scelta: dovevo restare ferma immobile per almeno una settimana … la donna NON è mobile. Dopo due settimane trascorse nella cittadina le mie gambe erano divenute rigide e pesanti … i primi due giorni di pedalata sono stati una bella fatica.
Sì, le mie gambe erano stanche, ma l’animo e l’entusiasmo no! Kyrgyzstan è un b e l l i s s i m o paese e i colori autunnali mi davano l’impressione di pedalare in una interminabile cartolina. Pura vida!
Ho pedalato tra colline e cipressi. Mi sono inoltrata in boschi di conifere, ho scalato passi innevati, visitato canyon, pedalato lungo fumi verdi e laghi azzurri … profumo dolce di mele, aria fresca sul mio viso … wow! E ho visto molto poco di quanto questo paese ha da offrire.
Purtroppo il Kyrgyzstan è colpito da un brutto male: l’alcolismo. Uomini dalle facce rosse e l’andatura incerta, corpi che giacciono a terra inermi come marionette dopo uno spettacolo e aliti saturi di alcol percepibili a metri e metri di distanza … “Non c’è lavoro e quindi bevono“, mi è stato detto.
In realtà io ne vedo molto di lavoro … come per esempio ripulire le strade dai rifiuti che vengono puntualmente gettati dal finestrino. Ma purtroppo le cose non sono così semplici e, ancora una volta, il senso di frustrazione e impotenza è forte.
Il problema è che questi personaggi si mettono alla guida … ho visto diversi luoghi dove sono avvenuti incidenti … automobili in frantumi come vasi cinesi … e sicuramente vite, famiglie e amici in frantumi come vasi cinesi.
Tombe antiche
La lentezza della bicicletta ti permette di essere più percettivo su quello che avviene attorno. Si viaggia in luoghi magnifici, ma nel contempo se ne percepiscono i problemi e i disagi delle persone. Ho assistito a meravigliose scene di puro amore, ma anche a fatti che mi hanno lasciato rabbia e frustrazione per diverso tempo.
Sei mesi. Se ripenso a tutto ciò che ho vissuto, le persone che ho incontrato e che mi hanno aiutata, gli inconvenienti, le decisioni da prendere, le situazioni difficili, le risate, i pianti … wow! Tutto estremamente intenso. Se mi chiedete se mi manca qualche cosa della mia “vecchia” vita … beh, per ora la risposta è NO.
E ora? Il piano iniziale era piuttosto chiaro: dopo il Kyrgyzstan sarei entrata in Kazakistan per poi proseguire in Cina … ma vi ho detto che spesso io seguo il mio cuore e il mio istinto?
Questo incontro:
mi ha fatto considerare altre destinazioni (per una questioni di problemi con l’importazione di animali) e … ehy, ma perché non ci ho pensato prima?!
Provo a tenermi il gatto e pedalare dalla Patagonia fino al Perù (oppure Colombia??). Sì lo so, sono pazza! Yuuuhuuu!! Sono veramente felice della mia scelta e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura.
Ora mi trovo in Karakol per gli ultimi preparativi, l’impacchettamento del bagaglio e di Bicio. Il volo per Buenos Aires è il 10 novembre. Hasta luego!
Un abbraccio
Stef & Micio
p.s. presto nuove foto nella gallery