Posso dormire con te?

Cercherò di essere breve, ma come al solito sarà molto dura. Sono invasa di bellezza che non sono nemmeno in grado di descrivere. Vorrei raccontarvi un sacco di storie … Sto pensando seriamente di scrivere un libro … e foto? A migliaia … un passo alla volta.

Dopo 4 giorni di riposo in Punta Arenas ero diretta a Puerto Natales per poi raggiungere il parco nazionale Torres del Paine. “È sempre così freddo qui?”, l’anziano signore: “Freddo?? È una estate molto calorosa quest’anno!”. Le persone erano come le temperature esterne … un po’ freddine.

La pampa cilena non è molto differente da quella argentina: terra piatta e desolata … MA i colori dell’alba sono incredibili.

Cominciavo a sentirmi un po’ a disagio. Gli autocarri a loro passaggio creavano quello che io chiamavo “il buco nero”: quando mi sorpassavano si creava un vuoto che mi risucchiava letteralmente sotto le loro grandi ruote … c a c c h i o!! In un paio di occasioni ho fatto “dedo” (autostop) … Mi piace pedalare, ma mi piace anche essere viva per poterlo fare.

Avevo un dilemma: parco nazionale sì, o parco nazionale no? Alcune persone che ci erano state mi raccontavano che era molto bello, ma anche molto caro (estremamente caro), invaso di gente e i campeggi erano affollati e cari … mmm non proprio un posto per me.

Inoltre ho un micino … gli animali non sono ammessi nei parchi nazionali. Ho deciso di non entrare nel parco ma percorrerlo nel suo perimetro … buona scelta anche perché quel giorno pioveva. Abbiamo comunque goduto di bellissimi paesaggi e ci siamo rilassati nelle nostre serate all’aria aperta.

In Cerro Castillo ho raggiunto la frontiera con l’Argentina. Dal lato cileno: “Come sta viaggiando?”, “In bicicletta signore, e ho un gatto” e gli presento i documenti di Dimitri. Mi osserva sospettoso: “Ah davvero?? E anche il gatto ha la sua biciclettina?“.

Alla frontiera erano tutti divertiti e sorpresi … non avevano mai visto niente di simile. In bici con un gatto. Nel lato argentino non ci fecero troppo caso … credo che sarei anche potuta entrare con un pinguino senza problemi.

Ero di nuovo nella pampa argentina ma questa volta con il VENTO A FAVORE! Yuhhuuuuu!! Nella celeberrima Ruta 40 in una leggera salita avevo raggiunto i  42 km/h senza pedalare … stavo volando in salita … vento pazzesco!

La prossima destinazione era El Calafate … “Devi assolutamente vedere il Perito Moreno” I mi dissero. E così feci.

L’entrata al parco era abbastanza costosa ma tutto era pulito e ben organizzato.

Incredibile, maestosa quantità di acqua ghiacciata … Sì, avevano ragione: era da vedere! Le persone ammiravano quel gigante in silenzio … crrrraaaaa cruuuuuuu craaaaaack! splaaaaaashhhhh! Grossi pezzi si staccavano e piombavano in acqua … le persone fischiavano e battevano le mani.

Dopo alcuni giorni in El Calafate ero diretta a El Chalten … fantastico El Chalten. Il villaggio in sé non era nulla di speciale, ma il paesaggio era stupefacente. Il Fitz Roy era nella mia lista “cose da vedere”. Lasciato Dimitri in una clinica veterinaria mi dirigo verso il lago de los Tres dove avrei passato la notte.

Cominciai la salita al lago nel pomeriggio … stra pieno di gente. Me lo aspettavo, per questo volevo passare la notte la sopra, per ammirare il paesaggio in tranquillità.

Verso le 20:00 solo poche persone in lontananza. Ero già comoda nel mio sacco a pelo ammirando i picchi di fronte a me. Improvvisamente arriva un giovane: “Posso dormire con te?” … “Cosa?? Scusa?” … “Posso dormire con te?“. Il mio riparo fatto di rocce era veramente efficace contro il vento. “Ahahahah certo vieni! C’è un sacco di spazio qui!”

Kevin, un ragazzo coreano di 17 anni, divertente ed incredibilmente coraggioso. Sta viaggiando da solo. “Ooh, mi piacerebbe visitare la Hungpruu in Suitserland“. “Eheheh, sì la JUNGFRAU è un gran bel posto”. Kevin vuole diventare chef di cucina e mi ha consigliato un sacco di ristoranti di alta cucina tra Cile e Peù. Mi piaceva la sua attitudine positiva e la bella energia che emanava. Ci siamo divertiti!

“Kevin svegliati, il sole sta per sorgere”

In silenzio osservavamo lo spettacolo che la natura ci stava presentando. Poi abbiamo cominciato a saltare a destra e a sinistra per poter immortalare quella meraviglia da diverse angolazioni. Nel giro di pochi minuti tutto era finito. Woooow!

Piena di energia, bellezza e gioia sono scesa verso El Chalten … Dimitri mi stava aspettando. Era felice di vedermi e quel giorno non si è allontanato di 1 metro dalla tenda. Il giorno seguente eravamo pronti per pedalare verso il Lago del Desierto per attraversare (di nuovo) la frontiera con il Cile e raggiungere la famosa Caretera Austral … chi si immaginava che questa strada mi (ci) avrebbe condotta in una incredibile avventura?

Ma di questo vi racconetrò nel prossimo post.

Un abbraccio

Stef & Dimitri con la biciclettina