Ero felice di lasciare quella zona del Cile. Potete anche non credermi, ma si respirava un’aria pesante in Futaleufù … magnifica natura e la vallata era fantastica, ma … non avete mai avuto la sensazione di percepire una brutta energia da un luogo? Non solo l’ energia era scura, ma anche la meteo: freddo, grigiore e molta pioggia … volevo solo scappare da li.
Pedalavo veloce verso la frontiera argentina con un sorriso stampato sul viso. Come al solito attraversai il confine senza problemi. Mi fermai in un piccolo villaggio a comprare del pane e finalmente accadde ciò che da tempo stavo cercando: contatto visivo, sorrisi e chiacchierate cordiali. Le persone erano gentili e molto amichevoli … Ero positiva, il prossimo capitolo sarebbe stato promettente … e dulcis in fundo: la meteo era dalla mia parte (o almeno per alcuni giorni).
Pernottavo in bellissimi campeggi, per lo più vuoti a causa della stagione bassa. Ho avuto delle piacevoli ed interessanti conversazioni con i locali sulla gente, l’educazione, la politica … come con Gustavo, un giovane gaucho proprietario di più di 2000 ettari di terra … sì 2000 …
Piazzai la tenda sotto un bellissimo albero di almeno 30 metri di altezza. Mi guardai attorno a 360°. Montagne, picchi rocciosi, foreste, un fiume verde cristallino, cavalli, mucche, pecore … Immaginavo Gustavo dire al proprio figlio: “Guarda figlio mio, tutto ciò che vedi un giorno sarà tuo”. Come in un film. Incredibile.
Ovunque mi fermassi le persone erano incuriosite, mi chiedevano di me e del mio viaggio. Risate echeggiavano nelle strade, conversazioni ad alta voce (si gli argentini sono parecchio rumorosi), colori, profumo dolce dalle panaderias (panetterie). Sembrava che la mia anima stesse resuscitando da un letargo.
Attraversata la bellissima zona turistica de La Ruta de los sietes Lagos decisi di allontanarmi dalla Cordillera. Ero stanca della pioggia, del freddo e del vento … era ormai da Ushuaia che per la maggior parte del tempo avevo avuto quel tipo di condizioni meteo! Abbandonai ufficialmente il piano originale: raggiungere Colombia, o Perù … o Bolivia.
Ero un po’ triste ma filosofai come feci per la Cina: questi paesi non si muoveranno da dove sono, no? … o almeno non in modo drammatico nei prossimi anni … (sì, sono una geologa). Li visiterò in un altro viaggio. Quindi decisi di spostarmi velocemente verso est.
Raggiunta la soleggiata e calda Neuquen (dove incontrai persone s q u i s i t e) accettai la proposta che mi avevano fatto 3 simpatici veterinari incontrati nella regione de Los 7 Lagos: un passaggio da Neuquen fino Santa Rosa, attraverso la Ruta del Desierto. Andiamo! (no, no, non ditemi che è barare … io lo chiamo aiuto del pubblico … ognuno vive e sceglie come meglio crede fare il proprio viaggio).
Ci siamo divertiti nella camioneta con Danisa, Guadalupe, Ezequiel, Choco il cane e naturalmente Dimitri … camionetta stra carica … con un cane e un gatto … in mezzo a un deserto … che risate … come in un film. Gracias chicos! Son d i v i n o s!
Entrai nella provincia della Pampa. Ero pronta ad affrontare una lunga, noiosa, monotona pedalata ma … cabooooom! Mi sono divertita parecchio. Le auto, le camionetas, gli enormi camion mi rispettavano come non avevo mai sperimentato prima, ma ancora più importante: la gente era d i v i n a.
Sinistra: Adriana, Lujan, Ema e Fabricio. Destra: Daniel e Gustavo. Grazie cari amici di Winifreda!
Ero sicura che in quei villaggi sperduti in mezzo al niente avrei trascorso solo una notte in ogni località … beh, mi sbagliavo.
Ho conosciuto persone deliziose … è stato difficile salutarle. Persone semplici dal cuore buono e generoso. Non erano abituate a vedere una viaggiatrice in sella ad una bicicletta. Erano talmente sorpresi che in ogni villaggio attraversato tra Santa Rosa e Rio Cuarto sono stata intervistata dalle TV locali.
In Tosquita accadde qualche cosa di magico … B A M B I N I! Finalmente dei bambini!!! Una bimba di 6 anni: “Perché dormi in una tenda nel parco e non vai a casa tua?“. “Beh, perché qui non ci sono hotel e casa mia è molto lontana”. Silenzio. Bocca aperta. Se ne va correndo e gridando ai suoi amici: “Ehi venite a vedere questa signora dorme nella tenda perché casa sua è lontana!!“. Una decina di bambini mi circondarono. Mi domandorono di tutto e di più sulla mia tenda e sul mio fornello.
La sera arrivarono dei ragazzetti adolescenti. Erano molto curiosi e mi fecero un sacco di domande interessanti … dissi loro che anche io, como loro, venivo da un piccolo villaggio e che è vero che nella vita tutto è possibile … mi portarono del mate, biscotti e una deliziosa zuppa. Ne ero incantata!
È ormai passato quasi un anno … credo che non realizzo bene tutto ciò che ho fatto … intendo dire: ero in giro in bicicletta, tutti lo sanno fare! Ma ho avuto il coraggio di seguire il mio istinto, il mio cuore, i miei bisogni … e spero che i ragazzi di Tosquita non dimentichino mai la mia storia.
Un anno. Riguardo le mie foto e rivedo quei luoghi incredibili e le persone fantastiche … una sorta di melanconia mi risale in gola, ma sulla mia faccia è stampato un bel sorriso e i miei occhi sono colmi di lacrime di gioia. Wow!
Questo anno è stato f a n t a s t i c o. I n c r e d i b i l e. I n d i m e n t i c a b i l e. Quasi surreale. Il mo anno è stato come in un film.
Un abbraccio
Stef & Dimitri